Orologio, Racconto lesbiche

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Le Silver
view post Posted on 1/2/2013, 16:43




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L'OROLOGIO

Erano venuti ad abitare nell’attico del palazzo di fronte al mio ai primi di ottobre. Erano in tre: papà, mamma e figlia. Come noi occupavano l’attico al decimo piano. Per cui loro erano visibili solo a noi come noi solo a loro.
Io e Sergio quando siamo a casa gironzoliamo nudi anche se le imposte sono aperte. Pure loro non si fanno tanti scrupoli. In particolare la ragazza che spesso abbiamo notata in costume adamitico.
Una sera, casualmente, abbiamo visto che ci spiava con l’ausilio di un binocolo. Stavamo facendo, con la luce accesa, perché a noi ci piace guardarci quando lo facciamo, quello che fanno un maschio e una femmina quando hanno voglia e la ragazzina si è goduto lo spettacolo. Se ne accorto Sergio che, facendo una pausa per andare a bere, l’ha notata al balcone con il binocolo in mano.
Comunque anche se la ragazza mi incuriosiva non avendo contatti, tranne solamente il vederla, nel tempo, è diventata anzi sono diventati parte del circondario.
Sabato, dopo le feste, notando che la farmacia sotto casa era aperta sono andata a comprare dei flaconi di “Daktarin” per fare delle irrigazioni vaginali.
Me ne stavo rientrando a casa con il mio pacchetto in mano quando vedo la ragazza che è prossima ad entrare nel portone.
La seguo con lo sguardo e noto che dal braccio gli scivola qualcosa. Corro a raccoglierle l’oggetto è noto che è un orologio di un certo gusto.
Cerco di raggiungerla ma lei è già entrata nell’androne di casa. Chiedo lumi al portiere e mi dice di aspettare che la signorina Elena arrivi nell’appartamento per citofonarle.
Nel frattempo non fa altro che osservarmi incuriosito e alla fine mi chiede: ma lei abita di fronte? Certo! Gli rispondo con decisione. Finalmente citofona e poi mi passa la cornetta. Sento la voce della ragazza e le dico che le devo consegnare un suo oggetto. Lei si fa passare il portiere e gli dice di farmi salire. Lui squadrandomi ancora una volta e leccandosi le labbra mi dice: decimo piano a destra.
Uscendo dall’ascensore trovo la ragazza che mi aspetta. Vedendomi trasale alquanto. Con un sorriso mi porge la mano e dice: Elena. Da parte mia rispondo: Milly.
Appena dentro mi chiede il motivo della mia visita. Per tutta risposta estraggo dalla tasca l’orologio e glielo porgo. Lei prima si guarda il polso, poi lo prende nelle mani e contemporaneamente mi abbraccia e mi bacia sulle guance. Continua a ringraziarmi ed insiste per offrirmi qualcosa. Non volendo essere scortese opto per un caffé. La seguo in cucina e l’osservo mentre prepara la moka.
Appena la mette sul fuoco si avvicina e stringendomi a se con forza dice: finalmente ti

posso vedere da vicino. Ti ho osservata tante volte e debbo dirti che sei una bella donna. Allora facendole una carezza le dico: ma pure tu mi hai mostrato di essere una gran bella ragazza.
Il suo sorrisino dice tutto. Allora confessa che ci ha osservati con il binocolo e guardandoci non poteva trattenersi dal toccarsi.
Il modo come dice mi crea una certa eccitazione e percepisco un certo prurito nel posticino che le donne teniamo nascosto.
Nel frattempo il caffé è uscito e porgendomi la tazzina dice: lo sai che mi piacciono le donne e con te lo farei subito! È per un puro caso che la tazzina non mi cade dalle mani. Prima di parlare sorbisco il mio caffé e poi calmissima le dico. Senti pure io sono bisex per cui se vuoi farlo mi trovi prontissima.
Mi stringe con forza a se e nello stesso tempo la sua bocca si posa sulla mia. Dischiudo le labbra e mi ricevo nella bocca la sua lingua che saetta dentro la bocca come un serpentello.
Tenendomi avvinghiata mi trascina nella sua stanza. In un attimo ci troviamo completamente nude. Con la sua agilità da gazzella mi stringe a se e inizia a succhiarmi i capezzoli mentre con le mani mi carezza tutto il corpo. Non sono da meno. Mi prendo le sue carezze ma nello stesso tempo le ricambio. Le mie mani sono sopra la sua figa che palpita di desiderio. Le grandi labbra, deliziosamente divaricate, mi fanno vedere il bagliore rosa di quelle piccole e del clitoride che imperiosamente si erge in cima alle piccole labbra.
Continuiamo per un poco a smanettarci a vicenda mentre i nostri corpi iniziano a palpitare per il godimento incipiente. Ora succhio avidamente i suoi capezzoli mentre con l’indice e il pollice le stringo la clitoride che sento molto dura. Lei geme e a sua volta mi ricambia carezze e strizzata.
Veniamo inondandoci le mani con i nostri succhi.
Ci rinfreschiamo un poco e dopo un altro sorso di caffé lei mi dice: Milly sdraiati sul letto e lasciami fare quello che voglio.
Vedo che in mano non ha nulla ed allora mi stendo. Lei si avvicina, mi mette un cuscino sotto le natiche e mi allarga al massimo le cosce. Chiaramente in questa posizione la mia figa ed il buco del culo sono in bella mostra e poiché sono sempre eccitata sicuramente il mio sticchio sarà tutto oscenamente aperto. Lei si mette sopra di me, porta la sua bocca all’altezza del mio pube ed inizia a soffiare delicatamente lungo tutta la fenditura. Vedo la sua testa ondeggiare mentre si muove facendo su e giù tra le mie cosce divaricate. Ora percepisco la sua lingua che mi stuzzica la clitoride. Mentre le mie smanie ricominciano lei lentamente fa scivolare la lingua lungo la fessura per arrivare fino al buchetto del culo. La indugia e cerca di fare penetrare la lingua riuscendovi solo in parte. Allora si aiuta con le dita e finalmente la punta della sua lingua si trova dentro al mio buchetto.
La sensazione che provo mi fa venire i brividi. È un piacere nuovo che la mia natura mostra di gradire emettendo continui fiotti di bianco nettare. Percepisco la sua lingua che mi lecca e nello stesso tempo la sento bofonchiare: buona la tua sborrina … sembra di leccare uno sciroppo di frutta esotica. Mai nessuno mi aveva detto che la mia figa produceva sapori di frutta esotica. Ho le membra decisamente molli e brividi di piacere attraversano tutto il mio corpo. Lei si accorge del mio stato e inizia a fare ruotare la sua mano posando la palma sulla mia figa tutta umida. La mia eccitazione va alle stelle. Ormai sono partita. Percepisco che il mio corpo vibra tutto e mi sembra di volare. Ma questo non è niente in confronto a quello che viene subito dopo. Le sento dire: l’hai mostruosamente aperta, ora ti infilo tutta la mano. La sua mano lentamente e delicatamente penetra tutta dentro la mia vulva. Impazzisco di piacere ed inizio a gridare. Lei con calma prende i succhi che mi colano abbondanti dalla figa con l’altra mano e inizia a fare pressione sul buco del culo. Prima fa penetrare dentro un dito, poi due, quindi tre e poi non capisco più nulla tranne che mi sento piena sia la figa che il culo.
Ansimo e grido spudoratamente tutto il mio piacere mentre lei continua a fare ruotare la sua mano destra dentro la mia figa e le dita dell’altra mano messi a cuneo penetrano sempre di più dentro il mio retto. Sento di essere sul punto di scoppiare ma proprio in quel momento le sue dita mi stuzzicano qualcosa che si trova vicino all’uretra. Non riconosco il grido che emetto. Il mio corpo sobbalza sul letto e le mie membra dapprima si irrigidiscono e subito dopo si afflosciano mentre caldi fiotti mi bagnano le cosce mentre lei con la bocca sulla mia figa aperta cerca di bere tutto quello che io emetto, purtroppo per lei non ci riesce.
Giaccio esausta sul letto. Mai ho provato un’esperienza simile. Neppure quando sono stata oggetto di contemporanea doppia penetrazione.
Ora le sue mani sono sulle mie tette. Sono tutte bagnate e al contatto con l’umido i capezzoli di già irti diventano duri come pietre. Lei mi bacia sulla bocca facendo penetrare dentro la lingua. Ora conosco il sapore dei miei succhi e debbo dire che hanno un sapore decisamente piacevole. Lei mi sorride e mettendomi ancora una volta la mano sulla figa dice: minchiaaaaaa come ti è piaciuto! Vedi come sono stata brava a farti godere! Hai una figa veramente fantastica! Ti ho trovato il punto “G” e mi hai riversato addosso una quantità infinita di dolce brodaglia. Sei capace a farmi godere come ho fatto io con te?
Posso provarci, rispondo. Allora non perdere tempo e datti da fare perché pure io sono desiderosa di farti ubriacare con i miei succhi!
Gli dico: prima vado in bagno e subito dopo vengo da te. In bagno prima piscio e poi mi rinfresco viso, tette e figa. la trovo nella posizione in cui ero io. Sdraiata, il culo sul cuscino e la cosce tutte divaricate.
Mi metto in ginocchio sul letto e inizio a carezzarle il corpo. La mia attenzione la rivolgo prioritariamente ai capezzoli tesi e non riesco a trattenermi dal succhiarli. Poi scendo decisa fin dove c’è il centro del desiderio della donna. Con le dita le divarico le piccole labbra, le grandi sono di già tutte aperte, e inizio un lento andare su e giù lungo la fenditura. Ad ogni ritorno la pressione delle mie dita aumenta. risalendo lentamente percepisco che continua a bagnarsi sempre più, sosto sulla clitoride tesa e la sgrilletto un poco. Lei sospira mentre stringendo il pistolino tra le dita tiro indietro la pelle mettendole allo scoperto il piccolo glande. Lei ora non solo ansima ma inizia a boccheggiare. Ora scendo lungo la fenditura con il taglio della mano. Arrivo al buco del culo e subito il mio medio s’incunea dentro il buchino. Sento i suoi ansimi aumentare ed allora pure io divento più ardita. Le mie mani ora ubbidiscono solamente alla mia volontà ed iniziano a prastrugnarle la figa sia in lungo che in largo. Non faccio fatica e farla penetrare tutta dentro la vulva caldissima e bagnatissima. Percepisco le pareti rugose della sua vagina ed inizio ad esplorarle con le dita. Trovo l’uretra e non appena le mie dita ne vengono a contatto lei contrae tutto il corpo mentre la sua pelle inizia ad accapponarsi per i brividi di piacere. Quindi è lei a gemere e mi implora di continuare. Veramente grida: Milly continua! … Non mi lasciare! … Mi stai facendo impazzire! … Dai che mi piace! Le mie dita ora ruotano dentro di lei e proprio sopra all’uretra le trovo il bottoncino del grande piacere. appena lo tocco ha un sobbalzo. Sapendo dov’è ruoto ancora un poco la mano dentro la sua vulva nel mentre con le dita dell’altra messi a cuneo le violo il buco del culo. Le contrazioni della sua figa le sento nella mano, mentre il suo corpo ormai vibra in continuazione. Appena le sento dire: finiscimi! Porto due dita sopra l’uretra e faccio pressione sul meraviglioso bottoncino. La sento gridare come impazzita. Alza alte le cosce mentre il suo liquido vischioso m’inonda la mano. La tiro fuori e contemporaneamente dalla sua figa escono dei zampilli bianchi simili allo sperma maschile. Metto la bocca e mi ricevo un caldo e bel fiotto nella bocca. È decisamente buono ed allora inizio a leccare tutto il suo liquido fino a ripulirle pure le cosce che erano piene di quel dolce nettare.
Quando mi accompagna alla porta siamo entrambe soddisfatte. Ci lasciamo con un lungo bacio e la promessa di ripetere al più presto l’eccitante esperienza.

Milly
 
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misentomenomato
view post Posted on 16/6/2014, 08:09




Poco verosimile, lo sarebbe stato di più se la ragazza invece dell'orologio avesse perso una confezione di preservativi o di viagra. Consiglio di mutare il titolo.-
 
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1 replies since 1/2/2013, 16:43   6728 views
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