| Sono ormai prossima alla pensione , da anni ormai lavoro come segretaria presso lo studio del signor Rino , un uomo più giovane di me , ma dall'aspetto sembra molto più vecchio . Basso , circa 1 metro e 60 , calvo e con qualche chilo di troppo . Ma oltre l'aspetto , il suo lato peggiore è il carattere , molto sgarbato e sempre di cattivo umore . Da anni sogno di vendicarmi , sopporto le sue cattiverie e mancanze di rispetto da troppo tempo . Mi sono ripromessa che prima della pensione darò al signor Rino quello che si merita . La mia occasione si presenta il Venerdi , quando gli altri componenti dello studio finiscono di lavore un ora prima , a loro è concesso , mentre io devo comunque lavorare fino alle 18,30 , decisione del signor Rino . Ormai alle 17,05 siamo soli , io ed il signor Rino, cosa che non mi fa certo piacere . Mentre sono impegnata a sistemare alcune carte , mi sento chiamare dalla sua voce antipatica, mi alzo ed entro nel suo studio . Lo vedo dietro la scrivanie , con il suo sguardo arcigno , ha sempre quell'aria di “qui comando io” , ma non si rende conto che è ridicolo , un nanetto che a mala pena riesce a toccare con i piedi il pavimento ,stando seduto sulla sua sedia , con il suo piccolo e squallido corpo . Mentre mi da delle disposizione noto che il suo sguardo si sofferma spesso sui miei piedi , calzo una scarpa nera con tacco alto, regalatami da mio marito, aperte sul davanti che mettono in mostra le mie dita smaltate d rosso , ho sempre curato i miei piedi , e sembra che il signor Rino gradisce la cosa . Mentre torno alla mia scrivania , penso che forse ho individuato il suo punto debole , del resto non sarebbe il primo a trovare i miei piedi affascinanti . Con la scusa di prendere dei documenti torno nel suo studio , lui mi segue con lo sguardo , mi avvicino su un ripiano dove sono ordinati dei faldoni , allungo le braccia per arrivare a quelli più in alto , che lui mai avrebbe potuto prendere , mi metto in punta di piedi , maliziosamente sfilo una scarpa , mi tengo in equilibrio solo su un piede , mentre l'altro ormai è praticamente nudo , con la pianta in bella mostra . Con la coda dell'occhio guardo il nanentto , è ho la certezza del mio sospetto , lo vedo con lo sguardo fisso sulla mia estremità , sembra rapito , sto in quella posizione per alcuni secondi , muovendo il piede e le dita , ha quasi l'aquolina in bocca . Mi rimetto la scarpa ed esco . E' fatta , il verme questa sera avrà ciò che si merita . Decido di tentare il tutto per tutto , in fondo se mi sbagliassi cosa avrei da perdere , non mi potrebbe cacciare a pochi mesi dalla pensione , l'unica cosa che rischierei è di peggiorare il nostro rapporto , che essendo già pessimo non avrebbe molta importanza . Prendo le varie scartoffie che mi aveva dato , entro nel suo studio con una grinta che mai avevo messo in mostra , lui mi guarda sorpreso per il mio avanzare veloce e deciso , sembra quasi impaurito , e la cosa mi piace . Getto con vigore il mucchio di carte sulla sua scrivania e gli dico “Queste te le puoi fare da solo...” mi guarda sorpreso , sembra ancor più piccolo del solito, prova a reagire “.Ma che le prende....è matta....non si permetta..” lo interrompo bruscamente “Zitto.....nanetto insulso , mi ha stancato....” mi sfilo una scarpa e alzo la gamba , metto il mio piede nudo tra le sue gambe , sopra la sua patta , lo schiaccio con tutta la forza che ho , so di fargli male , sento i suoi testicoli sotto la mia pianta e gli dico “Verme ignorante che non sei altro....è questo che ti meriti...essere schiacciato...” Rino non cercò di togliermi il piede , anche se provava dolore , cercò solo di farmelo presente “Haaaiii....mi fa male signora Renata...che le prende....” io lo guardando dall'alto verso il basso , i miei occhi erano colmi di rancore , pigiai ancora più forte “E' quello che ti meriti.....” vedevo il suo sguardo basso , fisso sul mio piede , le mie dita smaltate risaltavano sopra la sua sessualità ancora molle , ormai soggiocato mi disse implorante “.Ha ragione signora Renata...con lei sono stato sempre scortese....forse mi merito che lei mi schiacci...” io risposi “Da oggi....dovrai rimediare a tutti questi anni di cattiverie nei miei confronti....” rimase zitto con la testa china , l'avevo reso un insetto , finalmente mi sarei vendicata . Tolsi il piede , rimettendomi la scarpa , gli ordinai “Togliti dalla sedia , ora è il mio posto , mettiti in ginocchio sotto la scrivania....” si alzò e mi fece posto , mi sedetti sulla sua sedia , era una di quelle poltroncine nere con schienale alto , molto comoda , e troppo grande per lui , lo vidi inginocchiarsi sempre silente sotto la scrivania , difronte alle mie gambe , scoperte fino a metà coscia , per via della gonna nera che indossavo . I miei occhi lo fissano in modo autoritario , lui non regge il confronto , e tiene il suo sguardo basso . Alzo una gamba , gli metto la suola delle scarpe sulla bocca “Puliscile verme.....iniziamo la tua nuova mansione ....” senza obiettare aprì la bocca , la sua lingua cominciò a leccarmi la suola della scarpa , quella vista mi ripagò solo in parte di tutto ciò che avevo subito . Gli feci pulire anche l'altra suola , mi sembrava sempre più piccolo . Volevo umiliarlo ancora di più , sentivo i miei piedi caldi e sudati nelle scarpe , li immaginnai anche molto odorosi , così sfilai una scarpa e misi la mia pianta sul suo naso “Ora annusa....” lui inspirò a pieni polmoni , ed io sadicamente chiesi “Dimmi cosa senti....dimmi che odore hanno???” l'espressione del suo viso era molto eloquente , ma rispose “Puzzano signora Renata....e sono molto sudati....” io ero contenta “Bene....quello che meriti...annusali entrambi....” alzai anche l'altro piede e lo misi accanto all'altro , ora il suo naso annusava tutte e due le mie piante , sembrava disgustato , ma non si ritraeva . Pigiavo i miei piedi sul suo viso , potevo sentire le mie piante appiccicarsi sul suo volto , ne stavo traendo una sadica eccitazione . Abbassai un piede e lo spinsi sulle sue labbra “Lecca schifoso...” Carlo aprì la bocca ed il mio miede si fece spazio tra le sue labbra . La sua lingua iniziò a leccarmi tutto il piede , le mie dita venivano succhiate ed inumidite dalla sua saliva “Comè il sapore???” lui “Disgustoso...acre....” io “Bene....meglio così” gli feci leccare anche l'altro , non avevo nessuna pietà . Il suo viso spariva dietro il mio piede , era veramente un ometto , poi mi accorsi che la sua mano era dentro i pantaloni “Che divolo stai facendo con quella mano???” lui “Sono eccitato signora Renata....anche se i suoi piedi non sono puliti , e non profumani , li trovo incredibilmente eccitanti....” con tono severo e deciso dissi “Togli immediatamente quella mano....non ti ho mai autorizzato a toccarti....” la tolse all'istante . Lo feci leccare per altri dieci minuti , pensai che stava soffrendo per il mio divieto di toccarsi . Non volevo certo vedere la sua intimità , ma pensai che portare un uomo al piacere , equivale ad possederlo totalmente , per sempre . Così decisi che era giunto il momento del colpo di grazia . Gli ordinai di sdraiarsi con la schiena a terra vicino i miei piedi . Si mise sdraiato orizzontalmente a me , era talmente piccolo che se allargavo le gambe l'avrei potuto tenere tutto tra i miei piedi . Gli misi il mio piede sinistro in faccia , e lui iniziò subito a leccare , succhiare ed annusare la mia pianta , mentre il destro lo posizionai sulla sua patta . Schiacciai il suo sesso , sentii che era eccitato , ma capii che le sue dimensioni erano come il resto , ridicole , come un sassolino , forse era per quello che aveva un pessimo carattere , anni di frustrazione , umiliato dalle sue donne , e ridicolizzato per il suo piccolo pene . Mentre premevo la mia pianta la cominciai a muovere , struscindola per tutta la patta dei pantaloni , il suo respiro era affannato , stava morendo dal piacere . Oltre ad essere un nanetto poco dotato , dimostrò di avere anche una scarsa resistenza , dopo poco ebbe l'orgasmo . Non riuscì ad emettere il minimo gemito , visto che il mio piede gli riempiva la bocca , mentre il suo corpo si contraeva per il piacere , sentivo il calore del suo seme sotto la pianta . Quando tolsi il piede dal suo sesso , vidi una chiazza scura sulla sua patta , la cosa mi fece felice , pensai che per un uomo come lui , sempre attento a come vestirsi , con abiti costosi e firmati, rendersi conto che si era sporcato con il propio sperma , lo avrebbe fatto sentire una nullità . Dopo aver raggiunto il piacere , lo lasciai a terra , nel suo sguardo vidi la consapevolezza di essere ormai in mio potere . Mi rimisi le scarpe e mi alzai , non gli dissi nulla , prima che uscissi dal suo studio lui disse “Scusi ancora signora Renata....per tutte le mie malefatte....” rimanendo di schiena sorrisi , si dimostrò il verme che sospettavo . Presi la mia borsa e me ne andai , senza dire una sola parola . Per la prima volta rientrai a casa soddisfatta della mia giornata lavorativa , e con l'impazienza di tornare allo studio il lunedì successivo .. Preparai la vasca per farmi un bel bagno caldo . Mi denudai , mi accorsi che le mie mutande erano umide dei miei umori , mentre dominavo Carlo , mi ero eccitata , me ne ero accorta solo parzialmente , ero talmente determinata a fargliela pagare , da trascurare il mio piacere . Entrai nella vasca e mi feci abbracciare dall'acqua calda . Nella mente le immagini di quella sera si fecero vive e nidite , non potei evitare di abbandonarmi ad una indimenticabile masturbazione .
Più vado avanti con gli anni , e più amo avere gli uomini ai miei piedi . Trovo eccitante sapere di poter dominare un uomo , usare i miei piedi per trasformarlo in un burattino pronto ad eseguire i miei comandi . Questa è una fantasia che esercita sul mio corpo una piacevole sensazione , spero che anche per voi sia fonte di pensieri eroticamente stimolanti .
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