La professoressa di chimica, racconto scolastico

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Le Silver
view post Posted on 23/11/2012, 19:06




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LA PROFESSORESSA DI CHIMICA

Questa che stò per raccontarvi è una storia di cui solo due persone sono a conoscenza : Io e la mia prof. di chimica. Non l’ho mai raccontata a nessuno, come anche altre un po’ particolari, ma questa forse ha, aveva, una ragione in più…quando accadde tutto questo ero minorenne, lei ovviamente no !
Prima di decidermi a scriverla…ci ho pensato un bel po’, ma adesso eccomi quà !
La prof. era una donna veramente esposiva, un seno grande sempre in mostra dalla scollatura delle camice. Una donna alta, forse quanto me, che ricordo sono appena sotto il metro e ottanta, bionda, vera bionda ed un fisico da modella di play-boy. In classe ci faceva morire. Un po’ per le pose che prendeva durante le spiegazioni, dove o il seno o il culo venivano messi in bella evidenza, oppure quando si sedeva ed aveva la gonna, sempre corta sopra le ginocchia…teneva le cosce leggermente aperte…e noi giovincelli, ci si appiccicava ai tavolini, ci schiacciavamo quanto più possibile..le matite che cadevano.. i libri che facevano compagnia alle matite e così di seguito…qualcuno riuscì anche a cadere dalla sedia..tra le risate di tutti. Le compagne durante l’intervallo ci prendevano per il culo…dicendo che eravamo tutti lì a sbavare per vedere un “pezzettino di stoffa”…si ma quel pezzettino di stoffa di solito copriva poco e niente…non sò quante volte riuscimmo io ed i compagni ” a vedere il pelo chiaro che sbordava da – quel pezzettino di stoffa ! ”
Il mio con lei, a scuola, in classe, fu più un impatto, uno scontro..non un incontro idilliaco. Mi aveva preso di punta, subito, dicendo che non capivo un “emerito cazzo “…(lei disse tubo, ma noi, leggemmo – cazzo -) di chimica. Volli dimostrarle subito che non era così !
Sono sempre stato uno che a scuola si divertiva e studiava poco, anche se avevo una media buona..avevo troppi impegni..per studiare e dedicarmi troppo ad una esclusiva materia…la musica (Conservatorio) la piscina ( avrei dovuto, secondo l’insegnante, dedicarmi a tempo pieno..ma per me era solo divertimento e serviva a mantenermi in forma)..la palestra di arti marziali (Kung – fù..allora era il top delle arti orientali)…volli dimostrarle che aveva torto !
In effetti feci una fatica boia a capire tutte quelle “cose lì”…ma dopo pochi giorni, la stupì chiedendole di essere interrogato. Stupita e sorridente, vedendo “un pollo da spennare” mi invitò ad andare alla lavagna. La feci secca ! Non sbagliai nulla e feci tutto esattamente come doveva essere fatto .
Mi guardò stupita .. mandandomi al posto e dandomi un sette ( In quegli anni, gli insegnanti non erano di manica larga come adesso..anche se facevi tutto giusto, rispondevi

bene a tutto, il sette era il top che potevi aspettarti ! Ma a me andava bene, figurati !) Inutile dire che avevo un sorriso stampato sul viso, no ?!
Le nostre scaramuccie comunque continuarono, quando poteva, anche a tradimento, mi sparava una domanda, così a sorpresa…non riuscì mai a fregarmi…piano piano divenne un gioco, una sfida e quasi una complicità..

All’uscita… la vedevamo salire sulla sua cinquecento (Fiat) grigia e andare a casa. Memorizzai la targa…così per gioco. Iniziai a notare quella cinquecento, vicino casa mia, proprio a due isolati, cento metri più o meno. Mi appostai qualche volta per avere la conferma che abitasse in quel palazzo così vicino a casa mia…ed era proprio così ! Con il passare delle settimane, anche lei notò che abitavo a poca distanza da casa sua..così una volta, sorprendendomi mi invitò ad andare a casa con lei. Non sapevo se accettare, imbarazzato, nella mia mente feci films a luci rosse…mi riportò per terra lei dicendomi che accompagnava anche una sua collega ! Puff !! Finito il film !!
Non ricordo come guidava, perchè messo lì dietro, un po’ piegato, mi gustavo la vista delle sue cosce…sperando che quella benedetta gonna si decidesse a salire sempre più sù ! Quella prima volta la mia preghiera non fù esaudita…ma cominciò così che iniziammo a scherzare, entrando un po’ in sintonia e lei capì che non ero un testa di cazzo, ma solo un ragazzo a cui piaceva scherzare, cercando il momento giusto per colpire con una battuta. Un cabarettista insomma ! Feci ridere anche la sua collega, anche lei non era tanto male,anzi…ma lasciamo stare.
Nei giorni a seguire era lei che mi diceva o mi chiamava per invitarmi ad andare con lei a casa, accompagnarmi, intendo dire … gli amici, un po’ per scherzo un po’ per invidia cominciarono a dire che la prof. si fosse presa una cotta per il sottoscritto. In effetti, credo che tutti i miei compagni fossero cotti di lei…qualcuno durante le lezioni arrivò a masturbarsi in classe, mentre c’era lei….qualcuno più prudente, si andava ad infilare nei bagni, tornando dopo un pezzo con guance ed orecchie rosse fuoco.
Non diede mai a vedere che avesse capito il perchè di quel “via vai” ..o perchè molti restassero così volentieri in fondo alla classe ( allora le classi erano veramente numerose..non ricordo bene ma forse eravamo più di trenta..per fare l’appello, si perdeva sempre un mare di tempo.) Io attendevo solo che suonasse la campanella dell’ultima ora, così quando era possibile, andavo a casa mia con lei..e capitava due volte a settimana, qualche volta tre, se mi vedeva o incrociava per le scale.
Certo qualche volta c’era quella collega o un’altra ancora, ma ormai, il più delle volte eravamo solo noi due.
In quelle occasioni, i miei occhi cercavano di “rubare” più care possibile, sopra o sotto indifferentemente. Guardavo nello specchietto retrovisore per non farmi beccare con gli occhi su di lei..e meno male, era sempre messo in modo che riuscivo a vedere dentro la camicia, dentro la scollatura e l’interno cosce..
Non riuscivo a restare seduto appoggiato allo schienale, l’eccitazione che mi assaliva, portava ad incredibili ed a volte dolorose eccitazioni. Dolorose perchè il pene non riusciva a strirarsi come doveva e voleva, fermandosi contro la cintura o restando prigioniero dell’elastico duro degli slip…prendendo forme e posizioni non naturali.. cercai di non farle capire che cosa mi capitasse, ma…seppi poi, che aveva capito bene cosa mi capitava. Comunque per circa un mese, forse due andammo avanti così, scherzando..diventando un po’ amici…ogni tanto mi stuzzicava con qualche battuta un po’ spinta, ridendo dei miei tentativi di cui si era accorta…sbottonandosi così un bottone in più della camicia, facendomi vedere il suo intimo ….segue
 
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semy_alex
view post Posted on 2/1/2013, 17:40




e il seguito^
 
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2 replies since 23/11/2012, 19:06   46110 views
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